Sala espositiva 4


Non mancano in questa sala opere di pregio come i dodici dipinti che illustrano prodigi e miracoli del Santo Taumaturgo. Si tratta di piccole tavole forse dell’udinese Gio. Giuseppe Cosattini che a metà Seicento ricorda, con scene di effetto e di grande qualità, portentosi episodi della vita del Santo e alcuni miracoli avvenuti a Gemona per sua intercessione tra il 1647 e il 1653. Al tardo Cinquecento risalgono una Madonna con Bambino e Angeli (scuola romana); la Presentazione al tempio (ambito bassanesco); un’Annunciazione di scuola veneta; la Circoncisione (bottega di Pomponio Amalteo); la Madonna col Bambino e i Santi Pietro e Paolo di Paolo Cavazzola (1486 1522). Del 1606 è la Madonna con Bambino e i Santi Leonardo e Pietro, già nella chiesa gemonese di San Leonardo, di Giulio Urbanis (1540-1611) e di fine secolo sono la tela del Widmar (San Francesco consolato da un angelo) e la Lavanda dei piedi del Tiani.

Tra gli altri lavori d’intaglio la sala custodisce un bel Tabernacolo Del secolo successivo o del primo Ottocento sono il Pentimento di Re David e San Carlo Borromeo di Pietro Antonio Novelli (1729- 1814); del 1835 (firmata A.T.) è una buona tela con la Madonna con Bambino tra San Francesco e Santa Chiara. Nulla è rimasto dei lavori di oreficeria, dei vasi sacri, dei codici miniati e degli arredi che dal Tre Quattrocento arricchivano il Santuario: gli oggetti esposti nella teca al centro della sala sono lavori degli ultimi tre secoli.

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